CHE COS’È?
A CENTRO TAVOLA è un lavoro di squadra. Una piattaforma di tre partner per studiare e sviluppare tutte le applicazioni del gioco da tavolo nei contesti culturali, educativi, didattici, formativi, psicologici, sociali e animativi.
È formata da AGOFORMAZIONE, FORLUDO, SIDERFORMAZIONE e attraverso di loro ha una rete di diversi professionisti che condividono la stessa vision. Ha un comitato scientifico che cura le pubblicazioni e supervisiona le attività.
LA STORIA
Prima di questa piattaforma A Centro Tavola è stato il nome di un evento, di una serie di format e di un libro. Tutti collegati dalla stessa idea di base che poi ha portato a questo punto. Ma andiamo con ordine.
Il nome nasce da un’esperienza svolta in Sardegna da Siderfomrazione, un format tanto semplice quanto efficace. Si sceglie un locale con una certa sensibilità e si organizza un aperitivo da loro. Durante l’aperitivo un esperto parla di una tematica relazionale e poi si gioca. Ma il bello è che giocano giovani e adulti, bambini e anziani. I giochi girano per i tavoli e intanto si parla, ci si confronta, si gioca… Bellissimo. Al primo debutto Gigi Cotichella fu l’esperto invitato in quanto con loro aveva già condiviso la passione per i giochi da tavolo.
Da lì nacque l’idea di una rete estesa subito a Relattiva, conosciuta da entrambi. E così A CENTRO TAVOLA divenne il titolo dei loro format per la conoscenza della forza dei giochi da tavolo per genitori, insegnanti, parrocchie, centri aggregativi.
Continuando gli incontri, aumentavano le sperimentazioni, gli appunti, i confronti. E anche svolte professionali: nasce così FORLUDO di Antonio di Lisi che prosegue il lavoro dell’associazione Relattiva in ambito professionale.
Tutto questo materiale è diventato il titolo di una pubblicazione edita da Effatà: “A CENTRO TAVOLA – Animare con i giochi da tavolo”.
Quando abbiamo deciso di strutturarci in maniera definitiva, come piattaforma di studio e lavoro, non poteva che essere questo il nome più appropriato.
IL SENSO
A CENTRO TAVOLO è sicuramente un simbolo forte e polivalenti.
A centro tavola di solito si mette un… centrotavola, un qualcosa che porta bellezza. Certo non tutti i centritavola sono meravigliosi, ma tutti vorrebbero esserlo!
Ma a centro tavola posiamo anche una portata perché tutti ne possano prendere e che sorrisi quando arriva la portata a centro tavola, anche perché sappiamo che da lì a poco passerà nel nostro piatto. Così diventa il simbolo della convivialità che è semplicemente l’arte del vivere insieme.
Ancora al centro del tavolo mettiamo un documento da firmare in modo che tutti lo possano visionare, stimolando le nostre decisioni e la nostra responsabilità-
A centro tavola mettiamo ovviamente anche il gioco da tavolo. Ed è il posto giusto.
Perché il gioco da tavolo aiuta a capire la bellezza, fa crescere le relazioni e la convivialità, insegna a saper prendere decisioni e anche ad accettare le sconfitte. Ci fa indossare maschere e ruoli senza andare su un palco e ci fa mettere in gioco in una modalità protetta… in fondo non scendiamo in campo: restiamo a tavola.
Ha anche un particolare che lo rende un po’ unico rispetto agli altri giochi: anche quando è concitato il gioco da tavolo ci fa prendere un tempo diverso dal “gioco sportivo”, perché rimanendo intorno al tavolo ci obbliga a sostare nella relazione. Il gioco da tavolo ci fa avvicinare: all’inizio per vedere il tabellone, le carte, le pedine; alla fine scopriamo che ci ha fatto avvicinare come persone, come storie: perché abbiamo vissuto un’esperienza comune segnata dal divertimento, dal sorriso.