Thomas Curran ci accompagna alla scoperta del perfezionismo, valore che oggi sembra fondante della società. Il suo scopo è quello di portare il lettore alla consapevolezza che in tutti è presente una dose di imperfezione.
Che cos’è?
È un libro di un accademico, scritto per tutti, perché un po’ tutti abbiamo un grado di perfezionismo in noi. L’autore ci accompagna per mano in un percorso di consapevolezza, ma anche di studio di decine di anni, di un fenomeno che sembra un valore fondante della società odierna: il perfezionismo. Dietro questo apparente punto di forza, pregio, si nascondono in realtà tante insidie e tanti rischi per la persona, tanti falsi miti che devono essere smontati per riottenere un po’ di pace mentale.
Perché leggerlo?
Perché in modo coraggioso mette in discussione uno dei pilastri della società odierna: il perfezionismo. Lo fa senza puntare il dito verso nessuno, ma partendo dalla propria esperienza di perfezionista alle prese con la ricerca empirica della verità, cercando di far cadere il velo di Maya che non ci permette di vedere bene la semplice verità: non siamo perfetti.
In ogni capitolo l’autore ci porta alla scoperta di un fenomeno molto più complesso di quanto si immagini, poliedrico, che ha delle cause “autodirette, eterodirette e socialmente imposte”.
Per chi?
Per addetti ai lavori, per una lettura leggera, ma anche per chiunque si sente alla ricerca di un equilibrio interiore, per chi sente che la ricerca continua di perfezione può essere uno slancio, ma non deve diventare una corsa ossessiva.
Un punto forte?
Il linguaggio è discorsivo, non usa tecnicismi, anche se cita spesso studi scientifici e altri ricercatori che studiano il fenomeno. Partendo dal generale, l’autore riesce passo dopo passo a farci intravedere le varie facce di un poligono che all’apparenza sembra monolitico.
Un’idea regalo?
Per chiunque sia introspettivo, per una lettura intima e personale, ma anche per chi conduce gruppi, è responsabile a vario titolo di altre persone.
L’autore
Thomas Curran, è professore associato presso il Dipartimento di Scienze psicologiche e comportamentali della London School of Economics and Political Science. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e di recente ha partecipato ad un TED talk, per parlare proprio di quello che definisce “il nostro difetto preferito”: il perfezionismo.
La Pagella
Leggibilità | 8 | Il testo usa un linguaggio semplice e accessibile. Benché citi spesso studi scientifici, non si perde mai in tecnicismi, preferendo un registro narrativo colloquiale. |
Concretezza | 6 | Non è un manuale, non è un eserciziario, è solo una riflessione logica, ordinata, che parte da esperienze personali corroborate poi da risultati scientifici. È un primo passo verso la consapevolezza di essere tutti, chi più chi meno, affascinati dal mito del perfezionismo. |
Collegamenti | 9 | Purtroppo alla fine del libro non è presente una bibliografia, ma durante tutto il testo si trovano nelle note molti riferimenti a studi scientifici (in inglese), che gli addetti ai lavori potrebbero trovare utili |
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