CHE COS’E’ LO STRESS?

“Come sono stressato!” “Che stress questa situazione!” Spesso ci troviamo a pronunciare queste affermazioni. In alcuni casi non vediamo via d’uscita, esistono però tecniche molto semplici per recuperare l’equilibrio psico-fisico.

Lo stress nemico o compagno ineludibile di viaggio?

Se nel regno animale la reazione di allarme è innescata dalla presenza di un predatore o da qualche minaccia concreta, gli uomini tendono a reagire in questo modo anche se nessun pericolo reale è presente.

La reazione umana

Lo stress è una risposta psicofisica a compiti di natura emotiva, cognitiva o sociale, che la persona percepisce come eccessivi: questo significa che un evento stressante per qualcuno, potrebbe non esserlo per altri e che uno stesso evento, in fasi di vita diverse, può risultare più o meno stressante.

Diverse risposte

Molti dei grandi eventi della vita, siano essi piacevoli come il matrimonio, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro, o siano essi spiacevoli come la morte di una persona cara, una separazione o il pensionamento, possono risultare stressanti e il tipo di reazione, le difese che attiviamo e le energie che impieghiamo, dipendono da diversi fattori.

Ciascuno, infatti, è la propria storia: i propri successi, i propri fallimenti ed il proprio vissuto. E’ utile tenerlo a mente anche e soprattutto quando si rischia di esser giudici troppo severi della propria vita o di concedere agli altri di condizionare il pensiero che ciascuno ha di sè stesso.

Questione di buoni propositi

Chissà quante volte ci siamo detti “Da domani affronto un passo alla volta e non affondo più”, ma poi ci siamo resi conto di non sapere da dove cominciare. Come si fa a “recuperare” da un periodo percepito come un po’ più stressante? Cosa significa ripartire dalla propria persona, darsi delle priorità e analizzare e valorizzare quello che realmente vogliamo fare?

Primo passo

Ecco qualche spunto banale, ma estremamente reale:
dedicati maggiormente a ciò che ti piace, cambia piccole abitudini e concediti del tempo per te stesso. Ovviamente concedersi uno spazio e dedicarlo a sé è il primo passo, ma come “riempirlo” senza rischiare di metter “troppa carne al fuoco”, come mantenere la propria persona al centro di questo tempo ricavato?

Piccolo vademecum

Scoprire e praticare le varie tecniche di rilassamento è un inizio, perché significa ritagliare un momento e spendere delle energie per sé stessi, ma non per forza la meditazione, la lettura, il silenzio o la solitudine sono la risposta per tutti. Contattare qualche amico e investire più tempo nei rapporti sociali, può essere comunque una scelta che vede se stessi come priorità, anche se si condividono esperienze con altri e se questo è ciò che ci rende sereni, ci fa piacere e ci concede spensieratezza, forse è la risposta di questo periodo.

Questione di sport

Un’altra possibilità potrebbe essere lo sport: si, perché fare fatica aiuta anche a “staccare la spina”. L’attività fisica ci fa sentire meglio perché raggiungere degli obiettivi aumenta l’autostima e migliora la percezione di sé, inoltre praticare sport ci aiuta anche ad aumentare la produzione di endorfine, sostanze chimiche che generano una sensazione di felicità, e riducono i livelli cortisolo, “l’ormone dello stress”. Ovviamente migliorare l’aspetto fisico ci fa sentire più tonici e in forma e, di conseguenza, meglio, se poi questo cambiamento avviene attraverso una “fatica salutare” che fa bene sia al corpo che alla mente, che genera soddisfazione, che diminuisce la tensione muscolare e che ci distrae, forse scopriamo che dedicare qualche mezz’ora in più delle nostre giornate al movimento non è così male e, in alcuni casi, può essere anche questa una risposta.

Ma come altro possiamo “distrarre il nostro cervello” per stare meglio?

Il tempo a ritmo di musica

Organizzare meglio il tempo può aiutare a non sentirci sopraffatti e magari ci consente anche di ricavare più tempo libero che può essere investito in qualche passeggiata nel verde o, perché no, nell’ascolto di un po’ di musica.

D’altronde accompagna sovente le giornate di ciascuno e si può trovare facilmente un accompagnamento a seconda dell’umore, della fase di vita che si sta attraversando o del periodo in corso. Insomma, c’è la musica giusta per ogni occasione: quella per la sveglia del mattino, quella adatta per una corsetta nel parco, quella per rilassarsi, concentrarsi o distrarsi e per ciascuno è diversa. C’è chi studia con un sottofondo di classica, chi si sveglia con una melodia delicata suonata al pianoforte e chi preferisce il metal ancora prima del caffè, oppure chi in auto si concentra con la musica da ballo, piuttosto che il jazz, il rep o la sigla di un cartone animato, ma una cosa è uguale per tutti: di qualsiasi musica si tratti, se ti piace ti fa bene.

La terapia del suono

L’ascolto della musica produce infatti, nel nostro cervello, il rilascio di dopamina: quel neurotrasmettitore che condiziona il movimento, l’attenzione, l’apprendimento, la sensazione di piacere e il meccanismo del sonno. Quindi la musica ha si, un impatto emotivo sul nostro corpo, ma influenza anche il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la concentrazione e alcune funzioni cognitive. Si può quindi riassumere che una musica rilassante è in grado di ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) nel sangue e il crescendo di un’orchestra può determinare una vasocostrizione della pelle del viso e l’aumento della pressione sanguigna. Possiamo dire che la musica classica e meditativa aiuta a gestire giornate “pesanti” e superare il dolore, mentre una musica ritmata ha effetti benefici nell’aumentare la concentrazione, la motivazione e migliorare l’umore.

Per concludere

Ma ovviamente, come detto in principio, per ciascuno ogni esperienza è soggettiva:
ad esempio, a te cosa piace fare? cosa solleva le tue giornate? Come ti distrai e cosa ti fa “stare bene”?

E’ davvero importante scegliere ciò che ci distrae e distende, ciò che ci permette di prendere una pausa emotiva da ciò che viviamo e ci concede l’opportunità di allentare la tensione. Non ci rimane che provare a correre, saltare, ascoltare musica, meditare, pregare e ritagliare del buon tempo con gli amici. Costruire delle sane abitudini per rallentare e prendersi una pausa rigenerante nel corpo, nella psiche e nello spirto.

Let’s try!

Elisabetta Pia

Foto di Luis Villasmil su Unsplash