TI FIDI DI TE?

COME CRESCERE NELLA FIDUCIA IN SÉ!

Se hai raggiunto questa pagina è perché hai fatto il test della fiducia.
18 domande con una valutazione da 1 a 10.
Non c’era lo zero, perché quando hai il coraggio di misurarti, di valutarti, vali già. Per questo parti da 1, ma se sono 18 domande vuol dire che il tuo totale è 18! Esame passato.
Puoi migliorare certo. Ma sei già un bel po’ avanti.

Ma perché proprio queste 18 domande? Perché questi 18 punti non sono solo 18 metri della fiducia.
Sono anche 18 strumenti per far crescere la fiducia in sé stessi.
Non ti nascondo che i 18 punti sono presi alla grande da Efficacemente di Andrea Giuliodori. Lui ne ha scelti 16. Io ne ho presi alcuni dei suoi, ne aggiunti altri insieme a un po’ di mio materiale.

1. Mantenere le promesse

Mantenere le promesse è come raggiungere degli obiettivi, che a sua volta è come vincere una partita. Ci fa stare bene, ci fa pensare bene di noi e ci fa essere anche realisti, perché se non le manteniamo ci fa capire che dobbiamo imparare a dire dei no (altra cosa che aumenta la nostra fiducia, anche se non l’abbiamo scritta).

2. Porsi obiettivi e raggiungerli

Simile alla prima. Perché gli obiettivi sono promesse che ti fai. Bisogna saperli scrivere, altrimenti non lo realizziamo mai. Secondo una teoria l’obiettivo deve essere SMART: Specifico, Misurabile, Arrivabile, Rilevante, Temporalizzabile. Io ti consiglio il metodo VIVO contenuto dentro Projectus.
a) Scrivi in nero un verbo e il complemento principale. Sono la base del tuo obiettivo.
b) Scrivi in verde il complemento di termine. A chi si rivolge? Chi sono i destinatari oltre te?
c) Scrivi in rosso il collegamento a un tuo sogno. Gli obiettivi si raggiungono, i sogni no, perché sono inesarubili. Quindi ogni obiettivo per vivere deve essere collegato a un sogno. Scrivi qual è il tuo per questo obiettivo.
d) Scrivi in blu i complementi di tempo e di quantità. Quante cose farai? In quanto tempo? Senza questi due criteri va tutto bene e va tutto male.
e) Scrivi in blu i complementi di qualità. Questo è il più difficile. Devi scrivere qual è il criterio per ritenerti soddisfatto. Se scrivi “Voglio essere più felice”, devi scrivere anche che cosa ti renderà felice: sarai felice perché ci sarà…

3. Cambiare una piccola abitudine.

Luca Mazzucchelli nel suo libro Fattore 1%, ci mostra che basta cambiare in noi l’1% (cioè una piccola abitudine) per fare grandi risultati. Noi tendiamo a non farlo perché vorremmo cambiare tutto e subito. Ma non si può. Perché bisogna concentrarsi (una sola abitudine per volta) e perché ci va tempo: per prendere una nuova abitudine ci vogliono 21 giorni. Tra l’altro, da giovani è più facile prendere nuove buone abitudini, ma non si fa perché si è poco determinati e si rinvia.
Da grandi si è più determinati, ma è più difficile cambiare abitudine.
Quindi bisogna allenarsi in ogni caso!

4. Allenarsi fisicamente.

Anche in questo caso si tratta di fare una buona abitudine. Ma c’è di più. Come ci ricorda l’Istituto di Sanità Superiore: praticata regolarmente, l’attività fisica contribuisce a mantenere e migliorare il benessere psicofisico, a ridurre i sintomi di ansia, stress, depressione, migliora il sonno, aiuta a smettere di fumare. Aiuta la riduzione della pressione arteriosa e il controllo del livello di glicemia e colesterolo nel sangue, aiuta a prevenire malattie metaboliche, cardiovascolari e neoplastiche e artrosi e contribuisce a ridurre il tessuto adiposo in eccesso perché facilita il raggiungimento del bilancio energetico. Comporta benefici evidenti anche per l’apparato muscolo-scheletrico e riduce il rischio di cadute nella popolazione anziana. Contribuisce, inoltre, a gestire le principali patologie croniche non trasmissibili e quindi a migliorare la qualità della vita.
Quindi fa bene al corpo e allo spirito. E di solito quando sto bene e mi sento bene, la fiducia in sé è decisamente più alta.

5. Scrivere 3 cose al giorno per cui sei grato.

Questa è bellissima! Uno studio ha dimostrato che questo piccolo esercizio è in grado di far passare dalla depressione diagnostica grave a una depressione lieve. Puoi immaginare che cosa fa in una persona normale, con i suoi alti e bassi? Scrivere ogni giorno 3 cose per cui ringraziare, ci aiuta anche a cercare motivi per cui ringraziare e a non dare per scontato (e quindi a non godercelo) quello che abbiamo già.

6. Sai applicare la regola 15 minuti?

È la teoria di Caroline Buchanan. Quando non hai voglia di fare qualcosa, falla ma solo per 15 minuti. Non è uno scherzo. Devi prendere un timer e darti 15 minuti di tempo e fare quello che devi fare solo per quel tempo. Di fatto è la famosa Tecnica del Pomodoro di Cirillo (qui i consigli del buon Giuliodori). La cosa positiva è che finiti i 15 minuti devi fare una pausa. Altrimenti la tecnica non funziona. Bello vero? Perché aumenta l’autostima? Perché fare quello che devi fare è come mantenere una promessa e ti fa realizzare degli obiettivi.

7. Prendi del tempo per aiutare qualcuno

Aiutare gli altri, oltre a essere qualcosa di meravigliosamente bello, è anche un meccanismo di difesa psicologico di tipo adulto. È un modo cioè di superare problemi, ferite interiori, limiti. Basta già questo per farti capire perché aiutare gli altri fa bene alla nostra fiducia in noi stessi.

8. Sai premiarti per bene al momento giusto

Darti un premio quando hai fatto qualcosa bene o hai raggiunto un obiettivo, fa capire al tuo io interiore che… hai fatto qualcosa bene e hai raggiunto un obiettivo! Se non ti premi, come sai che hai fatto qualcosa di bello? E se non fai qualcosa di bello, come pensi che possa crescere la tua fiducia in te?

9. Sii assertivo

Essere assertivi significa saper dire le nostre esigenze e nel contempo rispettare le esigenze degli altri. L’assertività ci fa evitare sia la passività e sia l’aggressività eccessiva. Ci fa dire dei sì e ci fa dire dei no, al momento giusto. Essere assertivi ci fa dire quello in cui crediamo, senza per questo dover cambiare le idee degli altri. Non a caso deriva da asserire, che originariamente aveva il senso di “affermare la verità di una cosa senza dimostrarla”. Io ti dico che cosa vivo, e questo è vero anche se tu non lo credi.

10. Rifai il letto e tieni in ordine

È il principio base del bellissimo libro di William H. McRaven “Fatti il letto. Piccole cose che cambiano la tua vita… e forse il mondo“. Farsi il letto (o almeno lasciarlo scoperto con stile, per via degli acari) è un modo per gestire il piccolo intorno a te fin dall’inizio giornata. Tenere in ordine, significa saper ritrovare ciò che conta e buttare ciò che non serve. Due elementi che aiutano la fiducia in sé: perché se sai dove trovare le cose e sai tenere l’essenziale, lo diresti anche tu, sei uno di cui fidarsi.

11. Sai affrontare quella cosa che ti da’ fastidio senza rinviarla all’infinito…

Procrastinare è il verbo più utilizzato. Rinviare ci rende deboli, è come se ogni rinvio rendesse il problema più grande di quello che è. Per questo ci piace la regola del punto 6. Ed è ovvio che una persona debole abbia poca fiducia in sé.

12. Sai sorridere almeno una volta all’ora

Lo sai che più andiamo avanti negli anni e meno sorridiamo? Lo sai che se ci alleniamo a sorridere solo con stimoli esterni e non per decisione interna, avremo sempre più bisogni di stimoli e saremo sempre più tristi senza? Lo sai che ogni volta che sorridiamo, stimoliamo altri sorrisi (in noi e negli altri) e stiamo meglio. Questo perché quando sorridiamo il cervello riceve un segnale che stimola il rilascio delle endorfine e produzione della dopamina e serotonina (sostanze associate alle emozioni positive). In questo modo viene abbattuto il livello di cortisolo, l’ormone dello stress, presente nel sangue (cfr Informareonline).
Ricordarsi di sorridere almeno una volta all’ora, ci fa stare meglio e se convinciamo un amico, sarà più facile farlo.

13. Se registri le tue spese maggiori di 10€ e sai risparmiare cambia tutto

Registrare le spese e risparmiare crea in te automaticamente alcuni atteggiamenti. Impari a gestire le tue risorse; metti da parte qualcosa per le emergenze; impari a decidere se hai davvero bisogno di qualcosa e quindi non sei un fantoccio delle mode; non pensi solo all’immediato, ma anche ai tempi lunghi. Questi sono tutti atteggiamenti di chi ha fiducia in sé.

14. Mediti e/o preghi per almeno 15 minuti al giorno?

Che tu ci creda o no, la meditazione profonda aiuta a crescere la fiducia in sé. Perché fa passare le ansie delle urgenze, delle scadenze, del “tutto è importante purchè fatto per ieri…”. Solo che servono 15 minuti al giorno.
Oppure…
Che tu ci creda o no, con solo 15 minuti al giorno puoi far passare le ansie delle urgenze, delle scadenze, del “tutto è importante purchè fatto per ieri…”.
E i 15 minuti dovrebbero ricordarti qualcosa…

15. Smettila di lamentarti

È un altro modo per essere amabile e competente. Se ti lamenti non sei molto amabile e non sei neanche troppo competente, perché avresti già affrontato la cosa al posto di lamentarti! Non ti devi lamentare perché non ti ascoltano solo gli altri, ti ascolta anche il tuo cervello che tende a ricreare quello che dici in pensieri, nuove parole e quindi prassi. Un circolo vizioso, esatto. Che fa decrescere la tua fiducia personale.
Per cominciare a dare una svolta, dai un tempo alle lamentele! C’è un problema? Lamentati per cinque minuti e poi reagisci. Gli altri si fideranno di te ciecamente. Magari anche tu.

16. Leggi un libro per 30 minuti prima di andare a dormire

Hai capito bene. Leggere e non sullo schermo. Leggere su carta (anche un romanzo leggero) ti aiuta a calmarti, a staccarti dall’iperstimolazione degli schermi, ti fa dormire meglio. Dormire meglio ti toglie stress e altre ansia. Stress e ansia distruggono la tua fiducia in te. Come lo so? L’ho letto prima di andare a dormire…

17. Sai respirare bene?

Saper rallentare, usare tecniche di respirazione distrugge ansia, stress, paure. E oramai dovresti sapere che questi sono tutti nemici della fiducia. Perciò se non ti fidi ancora, fai un bel respiro e… comincia!

18. Preparati prima

Prepararsi prima (di una gara, di un’interrogazione, di un’esibizione…) fa sì che lo stress sia ridotto alla quantità giusta, senza aggiunte inutili. Prepararsi prima ci aiuta a capire che è meglio la costanza. La costanza ci riporta al punto 3. Prepararsi perciò è sempre un bene, al di là del risultato.

E QUINDI?

E quindi tocca a te. Hai fatto uno schema. L’importante è ora iniziare a cambiare anche una sola piccola cosa per far crescere di più la tua fiducia. Perché il bello è che non siamo fatti a compartimenti stagni: se miglioriamo un aspetto, miglioriamo tutto di noi.

Perciò inizia. Scegli se partire da una dimensione con un voto basso (basterà poco per migliorarsi) o una con un voto più alto (ti senti già più sicuro e capace di crescere). L’importante è iniziare. Noi siamo un sistema, se cambiamo una variabile, cambia tutto. E questo vale per le cose brutte, ma per fortuna vale anche per le cose belle!

GG