Un libro sul gioco meraviglioso per i contenuti, incredibile per lo stile.
BUON GIOCO
Che cos’è?
Non è un gioco sul libro, ma il gioco stesso che finisce su un libro! L’autore ci obbliga a un dialogo immaginario in cui si rivolge a noi. Siamo due amici che giocano, e giochiamo a tutti i giochi di tutte le età, perché con una fluidità pazzesca si passa dal gioco dei piccoli a quelli dei grandi, dai giochi per ridere, alle sfide pazzesche.
Perché leggerlo?
Oltre che nei contenuti è creativo nel modo. E poi è davvero un autentico viaggio, dove ogni capitolo e ogni paragrafo richiama il successivo, in un gioco di alzare il livello sempre più, anche se ti accorgi che stai solo scoprendo tutta la profondità del gioco stesso.
Per chi?
Per tutti, ma soprattutto per chi vive l’iperattività e quindi vive male. Utile anche a chi è sospettoso di faciloneria, visto il curriculum di Crabbe è davvero grande. Da leggere con calma, dosando la lettura agli esericizi di pratica.
Un punto forte?
L’hanno definito “la Bibbia del gioco”. Con le dovute analogie, il parallelo è vero, perché li libro ti accompagna in un esodo dai luoghi comuni sul gioco verso la terra promessa del giocare bene. Perché è la storia di chi ti guida che diventa anche la tua storia.
Un’idea regalo…
Ideale per gli amanti dei giochi, per gli educatori e gli animatori professionali.
L’autore
Bernard Louis De Kroven, detto Blue o Bernie, è stato tra i più celebri game designer americani, oltre che un teorico e studioso del divertimento e del gioco, autore e docente. 45 anni di prassi e di studi sul gioco sotto ogni aspetto, compreso gli albori dei giochi da computer. Nel 1971 «The Games Preserve», un centro studi dedicato all’esplorazione dei giochi e del giocare. Nel 1978 pubblica The Well-Played Game, un libro così profetico che ancora oggi sembra appena stampato.
La Pagella
Leggibilità | 8,5 | Essendo un dialogo con il lettore, ha una lettura piacevole. All’inizio sorprende, poi ti confonde e alla fine si diventa compagni inseparabili. |
Concretezza | 9 7,5 |
Doppio voto. Voto alto, per la vita immensa che tocca, praticamente ogni aspetto del gioco e del giocare. Voto più basso, per le ricadute pratiche: il libro non è un manuale e quindi bisogna rielaborare un po’. |
Collegamenti | 8,5 | La forza è ovviamente il collegamento con l’esperienza di gioco: la memoria si apre continuamente a vissuti passati, un po’ come le maddaleine per Proust! |
Gigi Cotichella